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L'armata a cavallo - Babel

L'armata a cavallo - Babel

Sinopse

L'armata a cavallo, di Isaac Babel, è una delle opere più intense e innovative della letteratura russa del XX secolo. Pubblicato per la prima volta nel 1926, il libro raccoglie una serie di racconti ispirati all'esperienza dell'autore come corrispondente militare durante la campagna della Prima Armata a Cavallo nella guerra sovietico-polacca del 1920. Con uno stile al tempo stesso lirico, crudo e frammentario, Babel offre un ritratto profondamente umano — e spesso contraddittorio — della guerra e dei suoi protagonisti.

La struttura del libro è quella di un mosaico di episodi brevi, narrati dall'alter ego dell'autore, Kiril Ljutov, un intellettuale ebreo che si trova spaesato nell'ambiente brutale e primitivo dei cavalleggeri cosacchi. Questo contrasto genera un effetto estetico particolare: la violenza estrema convive con momenti di intensa bellezza poetica, e lo sguardo sensibile del narratore rivela la complessità morale di una guerra combattuta in nome di una rivoluzione che egli stesso cerca di comprendere.

I racconti affrontano temi come la ferocia fisica, il fanatismo ideologico, l'eroismo popolare, la tensione tra cultura e barbarie e, soprattutto, la fragilità dell'individuo di fronte alle forze della storia. In L'armata a cavallo, la guerra non viene glorificata: appare piuttosto come un palcoscenico tragico, dove coraggio, crudeltà e assurdo convivono costantemente. Babel impiega una lingua precisa, immaginifica e spesso sorprendente, che lo ha consacrato come uno dei più grandi stilisti della prosa russa.

Isaac Babel (1894–1940), scrittore ebreo nato a Odessa, è una figura centrale della letteratura sovietica. Celebre per il suo stile conciso e potente e per opere come I racconti di Odessa, visse in perenne tensione tra la sua sensibilità artistica e le pressioni politiche del regime. Arrestato durante il Grande Terrore staliniano, fu giustiziato nel 1940. Nonostante ciò, L'armata a cavallo rimane il suo lascito più emblematico: una fusione unica di realismo brutale e poesia, in cui la guerra è osservata con occhi capaci di coglierne insieme la disumanità e la terribile grandezza.