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Dell'a arte della guerra

Dell'a arte della guerra

Sinopse

Dell'arte della guerra, composto da Niccolò Machiavelli tra il 1519 e il 1520 e pubblicato nel 1521, è un trattato politico-militare che riflette l'esperienza diretta dell'autore e la sua visione dello Stato. A differenza de Il Principe, l'opera assume la forma di un dialogo, ambientato negli Orti Oricellari a Firenze, in cui il personaggio di Fabrizio Colonna espone le idee machiavelliane sull'organizzazione militare ideale.

Al centro del trattato vi è la convinzione che la sicurezza e la libertà di uno Stato dipendano da un esercito composto da cittadini armati, e non da mercenari o truppe ausiliarie, giudicati instabili e pericolosi. Machiavelli analizza con attenzione la disciplina, la formazione delle truppe, l'ordine delle legioni, l'uso delle armi e le tecniche di combattimento, ispirandosi ai modelli dell'antica Roma. La guerra è trattata come un'arte razionale, fondata sull'organizzazione, sulla previsione e sull'obbedienza alle leggi.

L'opera non si limita agli aspetti tecnici: Machiavelli collega costantemente la pratica militare alla virtù civile e al buon governo. Il soldato ideale è anche un buon cittadino, disciplinato, sobrio e fedele allo Stato. In questo senso, Dell'arte della guerra rivela una concezione politica ampia, in cui la forza militare sostiene l'ordine civile e la stabilità repubblicana.

Niccolò Machiavelli (1469–1527), storico, diplomatico e pensatore fiorentino, è considerato il fondatore della scienza politica moderna. Con Dell'arte della guerra, l'unico libro da lui pubblicato in vita, egli applica il suo realismo politico al campo militare, lasciando un'opera che unisce teoria, pratica e riflessione storica, e che influenzò profondamente il pensiero strategico europeo